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Un tempo “il dottore di una volta veniva sempre a casa”!

Prima del 1978 i medici di famiglia erano medici “della mutua” e venivano retribuiti a prestazioni. Le visite domiciliari erano pagate di più delle visite in ambulatorio, mentre ora invece il medico riceve un compenso forfettario indipendentemente da quello che fa (2 euro circa netti al mese a paziente indipendentemente da dove e da quante volte lo vede)

Quindi ora sapete perché il “dottore di una volta veniva sempre a casa”

OMS per le Medicine Complementari

Sempre più spesso sui giornali e social si sente parlare, con indignazione o esaltazione, di MEDICINE ALTERNATIVE o COMPLEMENTARI.

SENZA entrare -volutamente- in merito alla questione in questa sede, voglio semplicemente riportare la posizione di un ente auterevole che è l’OMS.

La Strategia dell’OMS per la Medicina Tradizionale (unificando le voci “Medicine popolari” e “Terapie Complementari”) per il 2014-2023 si prefigge di aiutare le autorità sanitarie a sviluppare soluzioni che – in una prospettiva più ampia – contribuiranno, nel futuro, a migliorare la salute rendendola più fruibile a tuttifavorendo l’autonomia (in SICUREZZA e CONSAPEVOLEZZA) del paziente.

La strategia ha due obiettivi fondamentali:

  1. aiutare gli Stati membri a sfruttare il potenziale contributo delle MEDICINE POPOLARI (quella cioè tramandate dalla tradizione occidentale così come la Medicina tradizionale Cinese) e MEDICINE COMPLEMENTARI (fitoterapia, chiropratica, naturopatia, ayurvedica, omeopatia…) alla salute, al benessere e all’assistenza sanitaria incentrata sulla persona
  2. promuovere l’uso sicuro ed efficace delle Medicine Popolari e Complementari mediante la regolamentazione dei prodotti, delle pratiche e dei professionisti.

Questi traguardi saranno raggiunti attraverso l’attuazione di tre obiettivi strategici:

  1. la costruzione di una conoscenza di base e la definizione di politiche nazionali;
  2. il rafforzamento della SICUREZZA, della qualità e dell’efficacia attraverso la regolamentazione;
  3. la promozione di una copertura sanitaria globale mediante l’integrazione dei servizi e dell’auto-cura, integrando con le pratiche di Medicine Popolari e Complementari all’interno dei sistemi sanitari nazionali.

Pertanto se da un lato si dà dignità alle Medicine Complementari invitandone l’uso in sinergia con la Medicina allopatica, dall’alto le si impone il CONTROLLO, la SICUREZZA D’USO  e della preparazione dei PROFESSIONISTI del settore.

Tanto sono solo erbe!

Qunte volte sentiamo dire «prendo pasticche a base di erbe, tanto non fanno male! Al massimo non funzionano.»

Recentissima la pubblicazione sul British Journal of Clinical Pharmacology, dei dati relativi alle segnalazioni di reazioni avverse correlabili alla assunzione di integratori a base di riso rosso fermentato. Questo prodotto “naturale”, è presente in una quantità innumerevole di integratori di libera vendita, utilizzati per ridurre l’ipercolesterolemia (spesso anche senza controllo medico!), talvolta anche da pazienti intolleranti alle statine, o in associazione ad altri farmaci o erbe, che oltretutto influenzarne il metabolismo stesso.

Ritenuto abitualmente più sicuro proprio perché “naturale”, in realtà questo lavoro -condotto dai colleghi dell’Istituto Superiore di Sanità- passa in rassegna tutte le sospette reazioni avverse segnalate. Abbastanza attese in verità, perché sappiamo bene che il riso rosso fermentato con il fungo Monascus, contiene statine simili o identiche a quelle di sintesi, e quindi con simili potenziali effetti collaterali. Tanto che su 52 soggetti un quarto ha necessitato pure il ricovero in ospedale. E le più importanti reazioni sono registrate sono: dolori muscolari (fino ad un caso di rabdomiolisi vera e propria); aumento del CPK; disturbi gastrointestinali; danni al fegato (fino a casi di epatite); reazioni dermatologiche.

Fondamentale è quindi informare, non solo e non tanto i pazienti, quanto chi consiglia o prescrive questi prodotti, soprattutto a pazienti che già abbiano avuto problemi con le statine. In questi casi infatti occorrono strategie, anche naturali, ben precise, per difenderli dai danni muscolari ed epatici.
Tre le considerazioni a margine di questa rassegna:

a) le 52 segnalazioni ricevute possono sembrare in numero assoluto anche poche, ma c’è da considerare il bassissimo tasso di segnalazione da parte dei sanitari, abitualmente inferiore al 10%;

b) quasi tutti i prodotti segnalati contengono 3 mg di monacolina, mentre oggi la maggior parte dei prodotti sul mercato ne contiene 10 mg, pertanto c’è da aspettarsi una reale presenza di danni ben superiore a quella solo teorizzata;

c) nell’estratto di riso rosso oltre alla monacolina dichiarata vi sono anche altre monacoline, e questo può essere un altro motivo di reazioni avverse anche a bassi dosaggi.

Nell’ articolo sono descritte in modo dettagliato tutte le reazioni e tutti i prodotti che sono stati segnalati.

Link al lavoro per esteso.

Mazzanti G Moro PA, Raschi E, Da Cas R, Menniti-Ippolito F.
Br J Clin Pharmacol. 2017 Jan 17. doi: 10.1111/bcp.13171

Ringrazio il Dott. Firenzuoli e colleghi per i loro costanti e attenti studi in campo fitoterapico e fitovigilanza.

Pompelmo

Non tutti sanno che..

il succo e la polpa di POMPELMO possono interferire con alcuni farmaci inficiando in maniera significativa la loro attività biologica attraverso interazioni metaboliche.

Il pompelmo è in grado di aumentare in maniera significativa la biodisponibilità di diversi medicinali, attraverso un meccanismo di inibizione dell’attività di alcuni enzimi che a livello epatico sono responsabili della trasformazione dei farmaci.

Tra le classi di farmaci di cui si sono valutate reazioni avverse che possono essere provocate dall’interazione tra farmaci stessi e succo di pompelmo sono:

  • antiaritimici come amiodarone, propafenone, carvedilolo, chinidina
  • antibiotici come la claritromicina
  • antistaminici come la terfenadina
  • ansiolitici come diazepam, midazolam, triazolam e buspirenone
  • calcioantagonisti come amlodipina, felodipina, nifedipina, nimodipina, diltiazem, verapamil
  • corticosteroidi come il prednisone
  • ormoni come etinilestradiolo progesterone
  • statine come atorvastatina, lovastatina, simvastatina
  • antivirali anti-HIV come il saquinavir
  • immunosoppressori come la ciclosporina e il tacrolimus
  • neurologici come carbamazepina, fenitoina e clomipramina
  • chemioterapici come la vinblastina
  • anticoagulanti
  • anti-impotenza

La lista è parziale dato che il pompelmo interagisce con enzimi responsabili della metabolizzazione di circa il 60% dei farmaci.

Per questo è importante per coloro che assumono farmaci fare attenzione a bere succo di pompelmo o a mangiarne il  frutto durante la terapia.

Bibliografia

  • Maskalyk J. Grapefruit juice: potential drug interactions. CMAJ 2002; 167: 279-80.
  • Drug interactions with grapefruit juice. WHO Drug Information 1997; 11: 70-1.
  • McNeece J. Grapefruit juice interactions. Aust Prescr 2002; 25: 37.
  • Bailey DG. Farmaci e cibo. Focus 2001; 26.

 

Liquirizia

Non tutti sanno che..

la LIQUIRIZIA (Glycyrrhiza glabra), assunta anche in piccole dosi (50 mg) provoca un aumento pressorio nei soggetti predisposti ed ipertesi.

Il principio attivo responsabile di tal effetto , l’acido glicirretinico, impedisce infatti la frammentazione dell’ormone cortisolo, facendo sì che i reni trattengano acqua sodio e potassio, con conseguente aumento della Pressione Arteriosa.

La liquirizia aiuta a migliorare i disturbi dell’apparato gastrointestinale, compresi aerofagia, stitichezza, digestione lenta e ulcere gastro-duodenali.

Da un recente studio (Gaur, R., et al), risulta inoltre possedere la capacità di incrementare l’efficacia degli antibiotici beta-lattamici (come per es. amoxicilline).

solo il medico

Non Tutti Sanno che..

SOLO UN MEDICO può prescrivere, modificare o sospendere una terapia FARMACOLOGICA o indicare un esame ematico/strumentale.

Figure sanitarie come Infermieri, Psicologi, Fisioterapisti, Ostetrici, ecc.. dovrebbero consultare il direttamente il medico di riferimento per discutere sulla eventuale terapia FARMACOLOGICA o per suggerire eventuali approfondimenti diagnostici,  per meglio prendersi cura insieme del paziente.